Abitato di Pianvalle

In località Pianvalle sono visibili i resti di una parte di un più vasto insediamento proto-urbano che si è sviluppato lungo le pendici meridionali della Spina Verde. L’abitato di Pianvalle, orientato verso Nord-Est, presenta due serie di strutture abitative parallele, divise da una stretta strada a gradoni e da una canaletta di scolo per le acque che corre parallela ad essa.

Le abitazioni sono a base quadrangolare, con basamenti costituiti da muretti in blocchi di pietra a secco. Le pareti in alzato probabilmente furono realizzate con la tecnica del graticcio (intrecci di fascine lignee, con tamponature in argilla o fango e decorazioni impresse). La pavimentazione era in terra battuta o con un vespaio di ciottoli successivamente ricoperto da argilla cotta; in più punti vi sono circoli di pietre, interpretabili come focolari o silos.

Particolarmente interessanti sono le cosiddette “Capanna Grande” e “Capanna del Masso”. La prima è una sorta di “camera in roccia" di grandi dimensioni, forse l’abitazione di un personaggio importante o un luogo di uso pubblico; la seconda è caratterizzata da un grande blocco di pietra nei pressi del quale fu rinvenuta una delle due tombe di epoca tardo La Tène.

L’abitato presenta più fasi di vita, infatti sono state rinvenute tracce relative a successive riedificazioni. L’area fu maggiormente frequentata dal VI al IV secolo a.C. (vi sono tracce precedenti relative al IX – VIII secolo a.C.) e, successivamente, rimase a lungo disabitata.

Dalla fine del II al I secolo a.C. la zona divenne un luogo di sepoltura: appartengono a questo periodo le due tombe ed una serie di depositi votivi, consistenti in sepolture di piccoli animali entro contenitori. I materiali rinvenuti sono stati attribuiti all’epoca tardo La Tène.

L’area fu abbandonata definitivamente alla fine del I secolo a.C. a seguito della fondazione della Como romana nella convalle. Le testimonianze di frequentazione in questo periodo, su questo versante della collina, sono attestate nella fascia più a valle, in corrispondenza degli odierni abitati di Prestino e Breccia.

Nel 1971 venne effettuato lo scavo archeologico, diretto prima dal Prof. Ferrante Rittatore Vonwiller e dal 1976 al 1979 dalla Prof.ssa Nuccia Negroni Catacchio.

GPS: N 45° 47’ 56” - E 09° 04’ 16”


 

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